Aprite gli occhi. La mia lotta per dare voce alla crisi climatica by Vanessa Nakate

autore:Vanessa Nakate [Nakate, Vanessa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2022-05-02T22:00:00+00:00

7.

In nome di donne e ragazze

Una mattina, quando ero molto piccola, a casa non mi trovavano più. I miei genitori mi cercarono in lungo e in largo. Alla fine, mi trovarono seduta in classe, in un asilo lì vicino, pronta a fare lezione. Il giorno dopo successe la stessa cosa. Mio padre chiese alla maestra cosa si poteva fare, dal momento che ero troppo piccola per iscrivermi a scuola ma davo di matto se cercavano di portarmi via dall’aula. La maestra disse che era illegale che mio padre pagasse per mandare a scuola una bambina che non ne aveva ancora l’età, ma accettò di farmi restare gratis. Così, tutte le mattine iniziai ad andare a scuola, e alla fine mi iscrissero, con un anno di anticipo rispetto al previsto.

Era ovvio che avevo sete di imparare, e ho avuto l’enorme fortuna che i miei abbiano sostenuto la mia istruzione, specialmente in quanto femmina, e abbiano lavorato sodo per assicurarsi di avere sempre i soldi per pagare le rette, anche negli anni di magra. Mia madre sottolineava che non avrei avuto alcun futuro se non avessi studiato e non avessi acquisito le competenze e le capacità necessarie per riuscire a guadagnarmi autonomamente da vivere. Per lei, e per me, l’indipendenza economica delle donne, a prescindere che siano sposate o meno, è fondamentale.

Mio padre era altrettanto determinato. Suo padre aveva fatto del suo meglio per mandare a scuola lui e i suoi fratelli, e papà voleva che per noi fosse lo stesso. Al pari di mia madre, si rendeva conto di come la mancanza di istruzione limitasse le prospettive dei ragazzi, specie se femmine. Voleva che io e le mie due sorelle ci emancipassimo e che, crescendo, diventassimo donne forti, consce dei nostri diritti e capaci di affermarli per migliorare la nostra posizione all’interno della società. Come me, anche lui si era laureato alla Mubs.

L’amore dei miei per l’istruzione si è esteso non solo ai loro cinque figli, ma anche a tre dei cugini, dei quali hanno contribuito a pagare le rette preoccupandosi della loro educazione e delle loro prospettive tanto quanto delle nostre. Quanto ai miei fratelli: mia sorella Clare studia veterinaria, mentre Joan ha finito le superiori nel 2019 e ha ottenuto una borsa di studio universitaria dal governo. Paul Christian frequenta l’ultimo biennio della scuola secondaria, e Trevor il sesto anno della primaria.

L’istruzione femminile non è un’idea nuova o all’avanguardia, ed è da decenni un pilastro delle politiche di sviluppo globale. Anzi, è probabile che abbiate sentito testimoniare da parecchi leader, sia uomini che donne, quanto sia importante che le ragazze in classe siano alla pari con i ragazzi. L’Uganda ha perlopiù ottenuto la parità tra maschi e femmine per quanto riguarda la scuola primaria. È certamente un traguardo, ma diverse migliaia di ragazzini e ragazzine in classe ancora non si vedono, e tante ragazze, come mia madre ai suoi tempi e altre mie parenti alla lontana oggi, lasciano gli studi prima di aver completato il ciclo di istruzione della scuola secondaria.

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